L’Eremita, Arcano della saggezza…
L’introspezione ed il tempo, chiavi della saggezza

L’eremita è rappresentato da un personaggio in piedi e incurvato, che cammina nell’oscurità. Sia il primo piano che lo sfondo sono vuoti. La sua figura occupa tutto lo spazio della lama. Questo dimostra che le soluzioni non vengono dall’esterno ma sono interiori.
Nella mano destra tiene o una lanterna che illumina il suo cammino (tarocchi di Marsiglia) o una clessidra (Visconti-Sforza) che evoca la nozione del tempo che passa.
Questa lama rappresenta anche la solitudine. L’Eremita affronta la notte da solo, obbligandolo all’introspezione. Noi soli infatti deteniamo le chiave per concretizzare i nostri progetti. La sua posizione incurvata e il bastone per aiutarsi a camminare, indicano le difficoltà per raggiungere i nostri obiettivi. In ogni modo, anche se la sua evoluzione è graduale e lenta, raggiungerà il suo obiettivo. La rappresentazione della lama con la clessidra rafforza il concetto di una progressione prudente, attraverso l’analisi e la riflessione. La nozione di tempo è primordiale per questa carta. L’eremita ci insegna che una gestazione lunga e difficile non è sinonimo di fallimento ma bensì del raggiungimento misurato degli obiettivi.
Un simbolo di speranza
La lanterna è simbolo di guida, ma è anche un’illuminazione che può spegnersi da un momento all’altro per la debole intensità della fiamma. Una luce fragile che ci aiuta comunque ad aprirsi una strada nell’oscurità.
In un tiro l’eremita esprime dunque sempre una nozione di tempo, che sia l’idea di ritardo o la possibilità di essere coinvolto in un progetto a lungo termine che non si realizzerà nell’immediato.
È una carta importante perché evoca il bisogno forte di ritrovare sé stessi e la lucidità. In una situazione complessa, ci indica che con determinazione e perseveranza, riusciremo ad uscire da un vicolo cieco ed a ritrovare delle condizioni di vita più favorevoli.


